Un campo illuminato dal deserto, sei giganti del tennis e un premio che vale una fortuna. Riad diventa la nuova capitale dello spettacolo del tennis

Ci sono i tornei ufficiali, più o meno importanti, che danno ai nostri beniamini i punti necessari per scalare la classifica ATP. E poi ci sono quelli che non sono ufficiali ma ai quali i più grandi campioni partecipano per una questione molto semplice: soldi. Tanti, tanti soldi.
Il tennis ormai sta diventando anche spettacolo, intrattenimento, business puro, non solo competizione. E nessun evento incarna questo spirito meglio del Six Kings Slam, che da semplice esibizione è riuscito in pochi anni a imporsi come una delle tappe più attese della stagione.
Sei stelle del circuito mondiale riunite a Riad, con un montepremi che fa tremare i polsi anche ai milionari del circuito. E soprattutto, la promessa di rivedere faccia a faccia Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, simboli di una rivalità giovane ma già leggendaria.
L’idea di fondo era semplice: riunire tutti i vincitori di Slam in un solo torneo, una sorta di sfida tra giganti. Ma i tempi cambiano, e la realtà ha imposto qualche correzione. Dei campioni in attività con almeno un titolo Major all’attivo, ne restano soltanto quattro.
Così, oltre a Djokovic, Sinner e Alcaraz, l’organizzazione ha deciso di invitare altri big capaci di garantire spettacolo, come Alexander Zverev e Taylor Fritz. In origine ci sarebbe dovuto essere anche Jack Draper, ma un infortunio al braccio lo ha costretto al forfait, aprendo la porta al ritorno di Stefanos Tsitsipas, finalista agli Australian Open e al Roland Garros.
Come funziona il Six Kings Slam e quando gioca Jannik Sinner
La formula è snella e pensata per catturare l’attenzione del pubblico globale. Solo sei giocatori, un tabellone corto e partite ad alto tasso di tensione. In palio, oltre al prestigio, sei milioni di dollari per il vincitore: una cifra da record, superiore persino a quella degli US Open o delle ATP Finals.

L’ordine del tabellone rispecchia i ranghi del tennis mondiale. Alcaraz e Djokovic sono esentati dal primo turno e partono direttamente in semifinale. Oggi si apre con Zverev-Fritz, seguita dal duello tra Sinner e Tsitsipas, che promette scintille non solo tecniche ma anche emotive.
Chi vincerà tra Zverev e Fritz sfiderà Alcaraz, mentre il vincente della seconda sfida se la vedrà con Djokovic. Le semifinali si disputeranno giovedì 16 ottobre, e a chi dovesse mancare la finale principale resterà la consolazione del terzo posto, in programma il 18. La finale vera e propria, quella che vale la corona (e i sei milioni), chiuderà i giochi domenica 19 ottobre.
A qualcuno potrà sembrare solo un torneo d’esibizione, e in effetti lo è: nessun punto ATP verrà assegnato. Ma la verità è che ormai il Six Kings Slam ha un peso che va oltre i numeri. È un evento mediatico, un esperimento di potere sportivo e finanziario che sposta il baricentro del tennis verso l’Arabia Saudita.
I giocatori, dal canto loro, non disdegnano certo il lato economico. Solo per partecipare incasseranno 1,5 milioni di dollari, più del doppio rispetto a quanto guadagnerebbero in un Masters 1000. Chi vince il torneo, invece, incassa ben 6 milioni di dollari.
Ma in fondo, l’essenza resta sempre la stessa. Una racchetta, una palla e un sogno di grandezza. Il resto è spettacolo, e il mondo lo guarda.